Mons.Cesare Mazzolari
Brescia 9 febbraio 1937- Rumbek (Sud Sudan) 16 luglio 2011

Ricordo di un vescovo coraggioso
nell'Africa affamata

DIO TRA GLI SCHIAVI Titolo crudele, di forte provocazione, scelto dallo scrittore-giornalista Enzo Biagi per scuotere le coscienze dei telespettatori che, alcuni anni fa, la sera del Venerdì Santo (data di Passione in sintonia con il tema trattato), hanno seguito su Rai Uno un servizio speciale dedicato ai bambini affamati e disperati della povera diocesi di Rumbek affidata al vescovo mons.Cesare Mazzolari. "Del Sud Sudan -spiegava Biagi- parlano cifre impressionanti: oltre tre milioni e mezzo di persone sopravvivono solo grazie agli aiuti umanitari; sono più di due milioni le persone morte dal 1983 soprattutto a causa della guerriglia; e negli ultimi tempi, per via della siccità, sono morte decine di persone al giorno".



"Tanti anni fa -sono sempre parole di Biagi- era ancora un bambino, l'attuale vescovo di Rumbek, e il padre lo portava a casa sul telaio della bicicletta. Il piccolo un giorno gli disse: 'Voglio diventare missionario'. Sentì delle gocce che gli cadevano sulla testa: il babbo piangeva". Oggi quel bambino della bicicletta guida una diocesi dai contrasti più difficili da sanare che, oltre alle calamità naturali e guerra del petrolio deve sopravvivere allo spietato dominio dei fondamentalisti islamici che combattono la minoritaria presenza dei cattolici. Enzo Biagi, in coda al servizio, chiede a mons.Mazzolari quando, per gli emarginati del Sud Sudan, ci sarà la Resurrezione. Il vescovo ha dato questa risposta: "Noi viviamo un Venerdì Santo quotidiano, dove non si sa se troverò cibo e se mi ammalo, morirò o guarirò. La Resurrezione? Noi la vorremmo oggi, anche domani. Ma la politica di questo Paese non ci consente di sperarci troppo. Contiamo che il resto del mondo, l'Onu, l'Unione Europea, si occupino di questa tragedia dimenticata del Sud Sudan e possano aiutarci". "Per concludere le faccio la stessa domanda che feci a un missionario del Rio Grande, Padre Gianola, che non c'è più: lei è felice?". "Sì sono molto felice. Ho promesso alla mia gente che morirò in Sudan perché, soprattutto dopo la mia ordinazione episcopale, sono uno di loro. Non lascerò più questo Paese. Lo farò solo per andare a portare la loro voce, per chiedere aiuti e per cercare altri missionari. La mia patria è il Sudan e io sono felice". Il vescovo di Rumbek porta sulle spalle la croce missionaria, la croce della Resurrezione, ricevuta da Giovanni Paolo II il giorno dell'Epifania del 1999. Gli disse Papa Wojtyla: "A te, mons. Cesare Mazzolari, è affidata la diocesi di Rumbek, in Sudan, una terra la cui popolazione, sottoposta da anni a logoranti sofferenze, attende una pace giusta, nel rispetto dei diritti umani di tutti, a cominciare dai più deboli". Mons.Cesare Mazzolari non può essere lasciato in mezzo ai prigionieri della fame solo con il suo mandato missionario. Ha bisogno (e se lo merita), dell'aiuto e dell'incoraggiamento di tutti noi.

Nella foto mons. Mazzolari tra i suoi ragazzi del Sud Sudan
CHI E' MONS.MAZZOLARI
Nasce a Brescia il 9 febbraio 1937. Nel 1953 va a studiare negli Stati Uniti e 9 anni più tardi viene ordinato sacerdote comboniano a San Diego. Trasferito a Cincinnati, opera tra i neri e i messicani che lavorano nelle miniere. Il 1981 è l'anno del suo arrivo in Sudan: dapprima nella diocesi di Tombuta-Yambo, poi a Juba. Il 6 gennaio del 1999 viene ordinato vescovo da Giovanni Paolo II e destinato alla diocesi di Rumbek. Muore il 16 luglio 2011, stroncato da un infarto, mentre stava celebrando la Santa Messa nella "sua" cattedrale di Rumbek nel Sud Sudan.
Anche per la diocesi di Rumbek, come per tante altre zone dell'Africa, l'acqua é il bene più prezioso.

N
el corso della visita in Italia per assistere nell'anno del Grande Giubileo alla canonizzazione di Giuseppina Bakhita -la schiava sudanese liberata e poi diventata religiosa canossiana a Schio (Vicenza)-, mons.Cesare Mazzolari ha fatto tappa al "Segretariato delle Opere di Papa Giovanni".
Per una felice coincidenza alla vigilia del "Giubileo dei vescovi" si è incontrato, nella nostra sede, con mons.Jaime Luiz Coelho.
Un breve colloquio per uno scambio di ricche esperienze pastorali vissute su due diversi fronti missionari: Sudan e Brasile.
Costruzione di un ospedale della diocesi di Rumbek.

RICHIESTA
"Ai benefattori del 'Segretariato delle Opere di Papa Giovanni', a nome dei poveri della mia diocesi, dico grazie di cuore per la generosa somma ricevuta che mi dà la possibilità di iniziare a costruire il padiglione dell'ospedale di Marial Lou intitolato al Beato Papa Giovanni XXIII. Come diceva il 'Papa della Bontà': 'continuiamo a volerci bene'. Insieme realizziamo una bella opera di carità. Nell'anno del Giubileo, che è anche anno della beatificazione di Papa Roncalli, la testimonianza di carità assume una dimensione di perdono e riconciliazione. Che la vostra bontà sia benedetta". Mons.Cesare Mazzolari settembre 2000
Profughi del Sud Sudan in attesa di essere soccorsi.