Il "Segretariato delle Opere di Papa Giovanni'

Che cos'é il 'Segretariato delle Opere di Papa Giovanni XXIII'?

E' un sodalizio promosso a Brescia, negli anni del Concilio Vaticano II (1962-65), da un gruppo di laici in appoggio all'attività missionaria nei Paesi in via di sviluppo. Dal 1965 con l'imprimatur della Curia Vescovile, il Segretariato pubblica e diffonde a livello nazionale il mensile "Mamma" che riassume e riporta le varie iniziative di evangelizzazione e di solidarietà sostenute grazie alla generosità e sensibilità dei lettori e benefattori. -

Perché il Segretariato opera nel nome di Papa Giovanni?


E' la naturale domanda che molti si pongono. La risposta é più che spontanea. Poco dopo la morte di Giovanni XXIII, -quando con la diffusione di foglietti informativi vennero gettate le basi del mensile "Mamma"- Papa Giovanni rappresentava, come del resto oggi, il simbolo della pace, della bontà, della giustizia e della fratellanza tra gli uomini di ogni credo e razza. E' dunque il significato che il nome del Pontefice di Sotto il Monte porta con sé che ci ha visti -ben prima della data di beatificazione- farne un consapevole simbolo della nostra istituzione e del nostro agire. -

Dov'é presente e attivo il Segretariato?

La presenza di maggior rilievo é iniziata ed è concentrata nel sud del Brasile. A Maringà, diocesi del Paranà, in collaborazione con mons.Jaime Luiz Coelho abbiamo costruito un nucleo di promozione umana (comprende varie strutture: ospedale, asili nido, scuole, casa di riposo, centri ricreativi), intitolato al Beato Giovanni XXIII. Va precisato che il Segretariato non opera esclusivamente in Brasile. Ha promosso e tuttora mantiene significative collaborazioni con missioni dell'Africa e dell'India. -

E in casa nostra? Senza andare oltreoceano in quale settore é chiamata ad agire un'associazione che si definisce missionaria e promotrice di solidarietà?

I vari gruppi che operano sul fronte della promozione umana sono da sempre chiamati a misurarsi, in qualsiasi latitudine, con le problematiche sociali più drammatiche. Oggi, in casa nostra, una maggiore attenzione viene rivolta al fenomeno immigrazione. Si tratta di una nuova frontiera della solidarietà. Un aiuto, nel promuovere il dialogo, lo possiamo avere dalla preziosa presenza in Italia di un buon numero di sacerdoti provenienti da quello che chiamavamo il Terzo Mondo. Sono soprattutto africani e sudamericani. Col trascorrere degli anni ne avremo sempre di più. Siamo di fronte a una realtà che dev'essere studiata e capita per un impegno -come ha precisato Giovanni Paolo II- in grado di "vincere ogni razzismo, xenofobia e nazionalismo esasperato". Anche se, ammonisce Papa Wojtyla: "Il cammino verso la vera accettazione degli immigranti nella loro diversità culturale, in effetti é difficile, talvolta si presenta anzi come una vera 'via crucis'. Questo però non deve scoraggiare nessuno dal proseguire la volontà di Dio".

Una foto storica che documenta la tappa fondamentale del "Segretariato delle Opere di Papa Giovanni" e ne certifica la stesura dell'atto notarile.
L'attestazione è approvata e sottoscritta dal card. Agnelo Rossi, allora "Prefetto dell'evangelizzazione dei popoli".
Altro significativo incontro nella sede del Segretariato.
Il card. Agnelo Rossi a colloquio (a sinistra) con mons. Marcellino Bicego, vescovo di Carolina-Imperatriz nello Stato di Maranhão in Brasile dove é stato realizzato, grazie ai nostri benefattori, un villaggio per lebbrosi che porta il nome di Papa Giovanni.
Al centro mons. Espedito Marcondes, per anni responsabile dell'edizione in lingua portoghese dell'"Osservatore Romano".
Vigilia di Natale del 1967. Mons. Luigi Morstabilini, vescovo di Brescia, benedice nella sede del Segretariato, la pala della "Madonna del Rosario" (nel riquadro) -pregevole tela dell'artista bresciano Gabriele Saleri- destinata alla chiesa parrocchiale di Floresta (Brasile), dove è stato edificato il primo "Villaggio Giovanni XXIII".

Per un paio di decenni, una volta all'anno, la seconda domenica di maggio, nel giorno della loro festa, la sede del Segretariato diventava luogo d'incontro delle mamme dei missionari sparsi per il mondo. Per queste mamme -forse le più care- erano attimi di struggente emozione.

Mons. Pietro Gazzoli -è l'anno 1969-, vescovo ausiliare di Brescia, nella sede del Segretariato, benedice l'ambulanza destinata al "Villaggio Giovanni XXIII" di Floresta. Alla sua sinistra don Renato Monolo, responsabile dell'"Ufficio missionario diocesano" della diocesi bresciana.
Natale 1984.
Gioioso incontro all'ingresso del "Presepe dei popoli", allestito nel cortile del Segretariato. Mons.Bruno Foresti, vescovo di Brescia, libera la bianca colomba simbolo di pace.
La foto sopra è stata scattata durante una pausa dei lavori del Concilio.
Il presule, accanto a Papa Roncalli, è mons.Giacinto Tredici, vescovo di Brescia, pastore mansueto ed equilibrato negli anni difficili che vanno dal 1933 al 1964.
Lo ricordiamo come carismatico maestro e autorevole voce nell'imprimere coraggio e nel benedire il nascente "Segretariato delle Opere di Papa Giovanni" e il periodico "Mamma" a favore delle missioni cattoliche.