“Un
pretino minuto ma dallo sguardo acceso del realizzatore, che dimostra, quando
vuole ottenere qualcosa che gli sta a cuore, un'energia insospettata”.
E' la didascalica descrizione di padre Antonio Martinelli, dalla penna di Danilo
Tamagnini sul n.90 del mensile “Mamma” datato 1968, anno della grande contestazione.
Padre Antonio, bresciano di Verolanuova, sin da chierico
si muoveva, in un certo senso, con il piglio del contestatore. Lui, a volte insofferente
alle rigide imposizioni della condotta in seminario, aveva accolto con lo straordinario
entusiasmo degli spiriti liberi, i segnali del grande rinnovamento proposti dal
Concilio Vaticano II fortemente voluto da Papa Giovanni XXIII. E
così, con nell'animo la regola di una Chiesa con i poveri e per i poveri
e mosso da una convinta devozione al “Papa buono” (già agli inizi degli
anni Sessanta venerato come santo dal popolo dei devoti), padre Martinelli dal
1960 è missionario oltreoceano, a Floresta, diocesi di Maringà,
nel sud del Brasile e là sprigiona subito la sua
“energia insospettata” come la definì il cronista. Capisce di dover svolgere
il ruolo del traghettatore delle opere di misericordia. Comprende al volo che
laggiù, in quelle praterie di terra brasiliana, c'é molto da edificare.
C'é un immenso bisogno di opere materiali e spirituali perché –sostiene
il “pretino minuto”- “i poveri sono stanchi, non possono più aspettare”.
L'attività del Segretariato cominciò così
in modo spontaneo, semplice e amichevole dall'incontro con padre Antonio Martinelli,
testimone del Vangelo in Sud America dove venne ordinato sacerdote nel 1958. Lui,
nel Paranà, missionario in prima fila; noi qui a Brescia, guidati dal compianto
fondatore Giuseppe Inselvini (1921-2006), missionari dalle retrovie. Don
Antonio intravede programmi di fraternità e di promozione umana di ampio
respiro. Vuole, ad ogni costo, farci incontrare con il suo vescovo, mons. Jaime
Luiz Coelho e ce lo presenta nel novembre 1963. E' stato il favorevole episodio
che ha dato la svolta decisiva e finora duratura al ‘Segretariato delle Opere
di Papa Giovanni'. |
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Primi anni Sessanta.
Il giorno dell'inaugurazione della chiesa di Floresta intitolata a "Nostra Signora
del Rosario". E' la prima struttura costruita in terra di missione grazie al sostegno
dei benefattori del Segretariato. | |
Lezione di catechismo
di padre Antonio Martinelli, missionario a Floresta (Stato del Paranà, Brasile),
ad alcuni ragazzini dell'"Orfanotrofio Giovanni XXIII". |
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Padre Antonio impugna il volante del trattore dono
dei lettori di "Mamma". Il mezzo, per anni, verrà impiegato nell'azienda agricola
collegata alla missione di Floresta. | |